Eleutheria ~ Fantasy Yaoi GDR

Storia di Eleutheria

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Myles Kennedy
CAT_IMG Posted on 1/5/2012, 17:48




La penisola di Eleutheria ha sempre vissuto in pace, circondata dal mare e provvista di un’immensa rigogliosa natura, che ha sempre aiutato e sfamato i suoi abitanti, fedeli al culto delle divinità del Sole e della Luna. La fiorente civiltà, nata su quelle terre, non aveva mai conosciuto né turbamenti, né guerre. Per lunghissimi anni la benevolenza degli dèi li aveva guidati verso le pianure rigogliose e aveva fatto trovare loro rifugio nelle vette desolate, insegnandogli a vivere in pace nonostante le loro differenze.

Le tribù onorarono gli dèi e seguirono i loro insegnamenti, vivendo nella prosperità. Ma il pericolo arrivò e si dimostrò più vicino e terribile di quanto gli abitanti di Eleutheria potessero immaginare: il regno di Taiyang, unico confinante della penisola, mosse un’improvvisa e terribile guerra contro le tribù di Eleutheria che, una dopo l’altra, caddero inesorabilmente.

Gli abitanti vennero resi schiavi, le tribù sciolte e i soldati uccisi, mentre soltanto una piccola delegazione di sopravvissuti continuava a resistere, al riparo tra le nevi delle terribili montagne del Nord. Disperati, essi si rinchiusero in isolamento, fin quando gli dèi non raccolsero le loro preghiere e intervennero per donar loro una possibilità di salvezza. Apparvero, infatti, al tramonto ai soldati che strenuamente combattevano sulle montagne e, ad ognuno di loro, fecero dei doni: la dea della notte donò, ai superstiti della tribù che viveva nelle foreste, il controllo della terra, perché potesse proteggerli dai nemici e aiutare la natura a rinascere dopo la guerra; alla tribù che governava la fredda steppa al confine con Taiyang, attribì la forza e lo spessore del ghiaccio, affinché potesse difendere sempre le proprie genti dai loro nemici; in ultimo, alla tribù che viveva sulle bianche spiagge, fece dono della maestosità e della precisione del tuono, perché potesse essere l’ultima guardia a difesa dei propri confini.
Il dio del sole, invece, donò il potere dell’aria alla tribù che viveva ai piedi delle montagne, perché con le proprie capacità aiutasse la fuga e coprisse le tracce delle proprie genti; alla tribù confinata nell’isola di Elpìda diede il controllo dei mari, affinchè potesse abbattere le navi nere dei propri nemici, favorendo la navigazione delle proprie imbarcazioni; infine, alla tribù che viveva sulle rive del lago Tou, diede il potere del fuoco, perché il proprio coraggio avesse sempre la meglio durante la battaglia.

Le tribù accolsero il volere degli dèi con speranza, ma la dea della notte pose un’unica condizione: alla fine della guerra con Taiyang, i poteri dovevano essere restituiti e la pace ritornare nelle terre da loro benedette. I guerrieri accettarono con favore le decisioni della dea, ma ella, preoccupata, non si fidò: scelto il più valoroso degli uomini, gli donò una gemma e gli disse che, chiunque dotato di poteri avesse provato ad attaccarlo, sarebbe stato annientato. Il soldato con rammarico abbracciò il compito conferitogli e, alla fine del tramonto, le divinità scomparvero, lasciando i soldati ad affrontare la battaglia.

Grazie ai poteri avuti, quei soldati riuscirono a sconfiggere l’esercito di Taiyang e liberarono la loro terra dagli invasori, che giurarono vendetta. Le tribù ormai decimate, ma ancora presenti, si recarono al lago di Tou e, dopo lunghi e gioiosi festeggiamenti, i guerrieri si radunarono, invocarondo le divinità. Ma esse non apparvero e così il patto non potè essere rispettato. Il regno di Taiyang, infatti, segretamente tramava la guerra contro Eleutheria e i doni degli dèi dovevano ancora servire ad affrontare la guerra che ne sarebbe scaturita. I soldati allora si riunirono in conclave e, dopo dieci giorni di discussione, divisero la penisola in cinque zone, decretando quindi l’inizio del regno di Eleutheria, il cui trono fu affidato nelle sagge mani del protettore della gemma, appartenente alla tribù che governava il fuoco.

Sotto l'illuminato governo della Stirpe dei Re, Eleutheria visse in pace per decenni. Le tribù, ormai sciolte, si erano riconosciute sotto l’unica bandiera del Regno ed i custodi dei poteri degli dèi si separarno per proteggere al meglio le zone a loro affidate. I poteri passarono da generazione in generazione e le stirpi benedette dagli dei, chiamate Aeithalìs, ottennero una lunga vita, per continuare a difendere la loro terra senza paura. Man mano che gli anni passavano, Taiyang cresceva e si fortificava, mentre gli Aeithalìs puri cominciarono a diminuire: soltanto alcuni nascevano con la pienezza del proprio dono e ancora di meno vivevano abbastanza a lungo per imparare a gestirlo. La guerra con Taiyang diventava sempre più vicina e fu per questo che il re Andros, per la prima volta nella storia di Eleutheria, varcò i confini della terra del proprio nemico, tornando con una promessa di pace. I negoziati cominciarono subito e tutti ne gioirono.

Ma il presentimento che aveva colto la dea della notte si rivelò fondato, perché un uomo potente e mai soddisfatto del proprio potere riunì attorno a sé i suoi fedeli e, spaventato dalla possibilità di perdere la propria carica, tradì il Regno facendolo piombare nel caos. Erano infatti appena cominciati i negoziati, quando il Clan del Drago Blu, protettore delle Bianche Spiagge e signore del tuono, attaccò il castello, facendo strage dei suoi abitanti. Kydoimos, il loro signore, uccise re Andros e si impadronì della gemma. Il terrore divampò di nuovo e, in questo clima di confusione, gli inviati di Taiyang si allearono con Kydoimos, cominciando a setacciare l'intero Regno alla ricerca degli altri Aeithalìs, per catturarli e ucciderli. Alla fine di quel terribile anno, pochissimi di loro erano ancora liberi e scamparono al pericolo rifugiandosi nella zona isolata nel cuore della foresta. Riorganizzarono una disperata resistenza, ma senza con il potere della gemma, erano bloccati da soli in quelle lande dimenticate.

Da quella sanguinosa vicenda sono passati ormai vent’anni.
La quasi totalità del popolo è assoggettata dal tiranno e subisce le angherie dei soldati di Taiyang, veri e propri signori della penisola. La persecuzione degli Aeithalìs continua ancora, ed i pochissimi possessori del dono vivono nel costante terrore di essere catturati o uccisi. La resistenza sopravvive ancora e si stringe sotto il comando di pochi valorosi uomini e del legittimo erede al trono, ricercato anch'egli da tutti i soldati del Regno.

A questo punto, il giorno della rivalsa sembra più che mai lontano...

Edited by memonechan - 8/10/2012, 12:15
 
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